Facciamo il punto su Jerome Boateng

La Roma ha avviato colloqui con l’agente di Jerome Boateng, Fali RAMADANI.

Proprio lui, che era a Trigoria a fine Aprile, quando la stampa raccontò che era in sede per definire il passaggio di Sarri alla Roma e magari di Maksimovic. Nulla di tutto ciò.
Sul tavolo, invece, la complicata situazione di Cengiz Ünder e il destino di…BOATENG.

Il giocatore non ha manifestato preclusione, e anzi ha espresso un gradimento di massima, che immaginiamo cresciuto dopo l’ingaggio di Josè Mourinho.
Si è trattato di un primo approccio, con la promessa di riparlarne al termine della stagione.
Il calciatore non ha al momento offerte da club di primissima fascia, ma fa gola a molte squadre che giocheranno la Champions League (Milan, per esempio, ma anche altre squadre europee. Non la Lazio, contrariamente a quanto ha affermato Di Marzio).

La base d’intesa è un biennale da 5 milioni a stagione (sfruttando i benefici fiscali del decreto crescita), con opzione per il terzo legata al raggiungimento di obiettivi sportivi.
Non è fatta, la Roma non è in vantaggio (come sostiene invece il giornalista turco Arslan, che giustifica così il mancato arrivo di Boateng al Fenerbahce) ma LA TRATTATIVA C’È.

Prevarrà il desiderio di giocare ancora nell’Europa che conta, o il fattore-Mou? ⏳⏳⏳

Sul piano tecnico, l’occasione è ghiotta, Boateng è un TOP PLAYER, in là con gli anni (classe 1988) ma ancora integro, dotato di grande esperienza, fisicamente imponente, con un grande senso della posizione e capacità di far partire l’azione con qualità.
Da un paio d’anni è il terzo centrale del Bayern, primo cambio dietro Alaba (passato nel frattempo al Real) e Süle. Entra frequentemente nelle rotazioni, partendo molto spesso titolare. Tra campionato e coppe, ha totalizzato 39 presenze in questa stagione, 38 nella stagione scorsa, 28 e 31 nei due anni ancora precedenti, quando ha risentito di qualche guaio fisico.
È il giocatore capace di guidare una difesa che attualmente non ha leader (sebbene abbia ancora sul groppone il “comandante”).
Se c’è la possibilità di metterlo sotto contratto, per noi non c’è da pensarci un minuto.